Sono femminista perché…

Sono femminista perché il conflitto l’ho dovuto aprire innanzitutto con me stessa e non l’ho chiuso.

Sono femminista perché ho dovuto mettere in discussione me stessa, il mio modo di pensare.

Sono femminista perché mettere davvero al centro le donne sembrava qualcosa di impossibile e non sapevo nemmeno da dove partire.

Sono femminista perché a volte sono stata contenta di ricevere apprezzamento intellettuale ed estetico dai ragazzi e dai giovani uomini.

Sono femminista perché quando ero ragazzina sembrava che sedurre fosse qualcosa che dovevo praticare il più tardi possibile per non perdere valore ma che fosse comunque qualcosa che avrei dovuto fare prima o poi.

Sono femminista perché durante l’adolescenza nessuno mi ha parlato seriamente dello stupro e del fatto che la colpa fosse solo del maschio

Sono femminista perché ho scoperto di non essere femminista nelle mie scelte, nelle relazioni.

Sono femminista perché la mia attrazione per il mio stesso sesso è stata disincentivata, minacciata e raccontata come qualcosa di non importante e marginale.

Sono femminista perché la mia bisessualità in un mondo eteronormato significa eterosessualità, oppure diventa un mezzo per compiacere e soddisfare il desiderio maschile.

Sono femminista perché ho dovuto affrontare a viso aperto tutto ciò che era in me, con cui ero cresciuta e che mi aveva portata a fortificare, senza volerlo, il dominio e la supremazia maschile.

Nessuna donna, ragazza, anziana o bambina può trarne realmente beneficio da un femminismo che non chiede conflitto personale e politico: surfare sulla vita o indossare, come se fosse una maglietta, un movimento che allo stesso tempo è esistenziale e politico significa scegliere di abbellire la facciata senza rinnovare le fondamenta

Non amo la gara a chi è più femminista semplicemente perché è una gara persa in partenza: siamo nate e cresciute in un sistema culturale, sociale, economico che ci ha suggerito che le parti del binomio madonna-putt3n3 rappresentassero i due ingredienti che avremmo dovuto saper dosare amabilmente e magistralmente per soddisfare di volta in volta le aspettative sociali che avevamo accanto.

Ed erano tutte aspettative maschili

Non faccio la gara a chi è più femminista perché non c’è nessuna gara in atto.

Il femminismo è liberazione: per alcune è un obiettivo, per altre invece è un terrificante salto nel vuoto quando puoi avere tutto il conforto del dominio maschile.

Sono femminista perché non lo ero veramanete: mi sono sforzata e mi sforzo per esserlo ed ancora oggi e sono consapevole del fatto che passerò la vita in questo sforzo, fra alti e bassi, accelerazioni e frenate, scelte semplici e piccole sfide quotidiane.

Sono femminista non perché spero di esservi simpatica o per risultare interessante e indipendente, ma perché:

l’idea è che potremmo… che questa vita… che c’è un altro modo di vivere questa vita.

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