
Una dalle cose che vengono periodicamente discusse, richieste ed auspicate è la cosiddetta educazione sessuale a scuola, anzi qualcuno la chiama e vorrebbe che fosse educazione all’affettività. Sospetto che quest’ultima proposta derivi dal tentativo di tenere a bada tutti quelli che si oppongono all’educazione sessuale nelle scuole rivendicando il primato dei genitori ( che però col cavolo che lo fanno) e che generalmente riescono ad essere molto rumorosi ed ad ottenere una grande cassa di risonanza nella classe politica ( per lo più di destra). Purtroppo però a vedere i dati sulla trasmissione delle malattie sessuali ci si rende conto che la semplice educazione sessuale sarebbe già un successo e una buona educazione sul concetto di salute collettiva e responsabilità.
Negli ultimi anni si è registrato un netto aumento di sifilide e condilomi acuminati in generale compresa la popolazione molto giovane: la sifilide, passata da 80 casi annui prima del 2000 a 420 casi annui dopo il 2000. I condilomi acuminati sono saliti dai 1500 casi annui registrati nel periodo fino al 2007 ai 3000 annui riscontrati tra 2008 e 2016. E per citare dei dati ancora più recenti, per quanto parziali, all’Istituto San Gallicano di Roma tra il 1° gennaio 2020 e il 9 marzo 2020, sono stati diagnosticati 68 nuovi casi di sifilide, mentre nel primo trimestre del 2019 erano 25.
Secondo secondo gli esperti le cause sarebbero da ricercare anche nella tecnologia, con le molte app che sono dedicate a favorire incontri tra sconosciuti, anche per fare sesso. Velocità degli incontri, scarsa o mancata conoscenza tra gli individui, carenza o assenza di precauzioni creano un mix decisamente pericoloso.
Sempre in merito al papilloma virus c’è da dire che la generazione nata dopo il 2000 ha ancora le idee un po’ confuse e con una differenza abissale fra maschi e femmine: l’83,5% delle ragazze e delle ragazzine fra i 12 e i 24 anni ha sentito parlare del papilloma mentre la percentuale scende drasticamente al 44,9% quando si tratta dei coetanei maschi. La maggior parte pensa che il papilloma dia origine a tumori femminili e solo una percentuale molto bassa sa che in effetti il papilloma sta alla base di tumori maschili nella zona anogenitale.
Un adolescente su 20 presenta un’infezione batterica acquisita per via sessuale, e l’età in cui tali infezioni si presentano sta diventando sempre più bassa, inoltre il 50% di tutte le infezioni sessualmente trasmissibili riguardano gli adolescenti
Il prof. Lenzi della Sapienza ha sottolineato come la maggior parte delle informazioni che i giovani hanno derivano infatti dagli amici, seguiti dai media e dai social network, lasciando spazio a molta spazzatura sul web. Parlando di Papillomavirus e di maschi, per esempio, spesso i ragazzi non sospettano minimamente di poter essere portatori di una infezione che puo’ anche causare un tumore.
Ed è proprio in questo atteggiamento che si registra una sorta di leggerezza e di egoismo da parte del sesso maschile; una noncuranza che può avere effetti molto pericolosi.
Fra il 2009 e il 2017 ogni anno sono stati analizzati 17.000 campioni per la diagnosi di Clamidia, Gonorrea e Sifide, di questi l’84,8% riguardava le femmine e il 15,2% i maschi, peccato che a risultare positivi siano stati soprattutto gli uomini con un 7,3% contro un più contenuto 2,6% tra le donne per la clamidia, mentre per la gonorrea 2,1% riguardava uomini e 0,1% le donne.
Quindi non solo gli uomini non si sottopongono ai controlli ma di fatto risultano infetti con più frequenza….
E sì, questo dovrebbe far preoccupare donne e ragazze.
E forse anche qualche genitore che non parla di sesso ai figli o si oppone all’educazione sessuale nelle scuole.
Qui una breve sintesi di tutte le malattie con qualche consiglio utile