Senza tempo libero: la vita breve delle donne

E’ la percentuale di tempo in più rispetto agli uomini dedicato al lavoro domestico che tocca alle donne italiane con un impiego a tempo pieno e almeno un figlio di età inferiore ai 14 anni. Un dato drammatico se si considera che il tempo è una risorsa limitata e il modo in cui lo utilizziamo contribuisce a definire chi siamo.

In Italia, una donna lavoratrice full time con figli dedica all’incirca 60 ore alla settimana fra lavoro retribuito, lavoro domestico e cura dei figli, contro le 47 ore del partner.

Il carico di lavoro e la riduzione di tempo libero a disposizione continua a essere, nel nostro paese, uno degli ambiti in cui diventa tangibile lo squilibrio di potere fra i sessi all’interno delle mura domestiche. Parlo di squilibrio di potere perché la possibilità di disporre liberamente del proprio tempo, avere più tempo per fare quel che piace, è una forma di potere: questa affermazione diventa più comprensibile se pensiamo alle condizioni di vita di un operaio con quelle di Robert Pattinson e al divario di tempo libero che intercorre fra questi due.

Questa disparità fra sessi non riguarda solo le persone adulte: il gap di tempo libero e di carico di lavoro domestico inizia a essere molto evidente già nella fascia di età fra i 15 e i 24 anni: le statistiche ci dicono che sulle ragazze grava, ancora oggi, un carico di lavoro domestico molto maggiore rispetto ai loro coetanei.

Un divario che inizia già dagli 11 anni!

Fonte- Istat (I tempi della vita quotidiana 2014)

In effetti la realtà che fotografa l’Istat ci dice che le ragazze studiano di più e hanno molto più lavoro familiare, ma si spostano di meno e hanno meno tempo libero.

Questo significa che quando le femministe parlano di socializzazione, ma sarebbe più opportuno parlare di educazione alla femminilità, continuano a essere nel giusto e portano avanti una battaglia importante oggi come lo era negli anni ’70. Gli stereotipi di genere, insomma, agiscono ancora oggi in modo molto concreto molto presto.

Tornando alla condizione delle donne adulte, secondo gli ultimi dati Istat disponibili (2019) le donne italiane, insieme alle rumene, hanno il primato, nei Paesi della comunità Europea, per quantità di tempo speso in attività domestiche e di cura (6 ore circa), mentre gli uomini italiani, insieme ai greci, sono gli unici a svolgere meno di due ore di lavoro al giorno non retribuito. Questi dati mostrano ancora un enorme gap di genere che caratterizza da anni il nostro Paese e che solo di recente ha mostrato dei primi segnali di contenimento, non ancora sufficienti a toglierci il primato del paese con la maggiore differenza di genere nel lavoro non retribuito e sicuramente non ancora sufficienti per migliorare in modo tangibile le condizioni di vita delle ragazze e delle donne.

Inevitabilmente il maggior carico di lavoro non retribuito e il maggior tempo impiegato nello studio si traducono in una contrazione del tempo libero a disposizione delle donne; se si guardano i dati del Gender Equality Index 2020 dell’EIGE, è evidente il gap di genere per quanto riguarda la dimensione del tempo libero.

A questo possiamo aggiungere che sono le donne a dedicarsi maggiormente ad attività di volontariato: se ci pensiamo bene lo stesso volontariato è una sorta di estensione verso l’esterno dei compiti di cura, non a caso è sempre stata un’attività consentita anche nelle famiglie nobili e borghesi.

In effetti se pensiamo genericamente alle coppie eterosessuali (soprattutto con figli, ma non solo) sono gli uomini ad avere tempo da impiegare in attività varie (calcetto, bici, nuoto, corsa e palestra) e queste attività sono parte integrante del modo in cui gli uomini passano tempo fra di loro.

Quando, come femministe, parliamo di oppressione non parliamo di un qualcosa che si presenta sempre in modo violento, quanto di un contesto generale che porta le donne ad avere una vita più limitata in termini di spazio, tempo, qualità e possibilità di diversificazione delle esperienze e dei gusti.

FONTI:

  1. Istat 2008-2009 (Cambiamenti nei tempi di vita e attività del tempo libero)
  2. Istat 2014 (Tempi della vita quotidiana)
  3. Istat 2018 (Conciliazione tra lavoro e famiglia)
  4. Istat 2019 (Tempi della vita quotidiana – lavoro, conciliazione, parità di genere e benessere soggettivo)
  5. Associazione “Valore D” – associazione di imprese (agosto 2018)
  6. European Institute for gender equality
  7. Sole24ore (marzo 2018)
  8. Rivista “Statistica e società” (marzo 2019)

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